Durante il tempo pasquale vi invitiamo a seguire vari autori spirituali moderni, per la maggior parte Riformati.

Il simbolismo dell’Ultima Cena

Eberhard Arnold (1883-1935), teologo luterano tedesco e fondatore con sua moglie Emmy della comunità “Bruderhof”.

Quando Gesù ha istituito la cena commemorativa, ha parlato di rinunciare alla sua vita e di sacrificare il suo sangue e il suo corpo.
C’è un legame profondo tra gli eventi di quest’ultimo pasto – mangiare l’agnello sacrificale, mangiare il pane e bere il vino – e la proclamazione del perdono, dell’unità e del regno futuro. Tutti questi elementi sono collegati tra loro. Gesù ha usato il sacrificio dell’agnello per spiegare a coloro che erano riuniti con lui a tavola in cosa consiste il sacrificio per il Regno di Dio. Facendo questo, proclamò la sua stessa morte sacrificale (1 Cor 5, 7, Atti 8,32-33). Così, per noi come per i primi cristiani, tutto quello che mangiamo diventa una azione di grazie per un sacrificio. Ogni pasto che prendiamo insieme è un pasto d’amore comune, un’offerta di ringraziamento, un pasto commemorativo. Dovremmo ringraziare Dio ogni volta che ci riuniamo per un pasto. Non perché i nostri appetiti o interessi saranno soddisfatti, ma per il sacrificio delle piante e degli animali che Dio ci dà. Così potremo vivere nell’unità […]; così le nostre vite saranno sostenute e potremo allora continuare a testimoniare il Regno di Dio vivendo la dimensione comunitaria della Chiesa.

Eberhard Arnold, God’s Revolution, The Plough Publishing House 1997, p 74

INTERCESSIONI

Preparato dai nostri fratelli e sorelle di Nazareth, Terra Santa.

1/ Per 10 anni la Comunità Chemin Neuf ha accolto i pellegrini a Nazareth, nel Centro Internazionale Maria di Nazareth, proponendo in particolare un percorso biblico multimediale che ripercorre la storia della Salvezza dalla Genesi alla Resurrezione. Alla fine di questa settimana, le chiavi e la gestione del Centro saranno rimesse alla Custodia di Terra Santa. 

Signore, ti ringraziamo per questo luogo che ha permesso di accompagnare migliaia di cristiani di tutte le confessioni nel loro pellegrinaggio, ma anche di incontrare la popolazione locale, sia essa cristiana che ebrea o musulmana. Preghiamo che i semi gettati durante questi dieci anni continuino a dare frutti e che questo luogo rimanga nella sua vocazione di accoglienza e di annuncio della Buona Novella.

2/ Questa domenica le Chiese ortodosse celebrano la resurrezione di Cristo, un mese dopo le Chiese d’occidente. Signore, ti rendiamo grazie per la ricchezza e la diversità della tua Chiesa, e per tutti i passi di unità di questi ultimi decenni.

Donaci Signore di poter proclamare insieme la tua risurrezione affinché questa unità visibile sia una testimonianza per il mondo.

3/ Nel Vangelo di Marco (16, 6-7) sentiamo questa parola di fiducia: “Non abbiate paura; cercate Gesù di Nazareth, il crocifisso? è risorto… Vi precede in Galilea. »
Nel cuore della Galilea, la città di Nazareth è il luogo dove Gesù ha condiviso la nostra umanità, con una vita semplice e ordinaria. Nella tappa inattesa che stiamo attraversando, siamo invitati a incontrare il Risorto nell’umile vita nascosta quotidiana. 

Donaci, Signore, di percepire i frutti della vita che, nel silenzio del nostro quotidiano, stanno maturando.